Siete tornati a casa dopo un intervento al polso: cosa fare adesso? Ecco a voi dei suggerimenti per la riabilitazione post-operatoria del polso.
Gli interventi a cui può essere sottoposto il polso sono molteplici: si va da interventi per la sindrome del tunnel carpale (via percutanea, mini accesso, tradizionale), a quelli per la tendinite di De Quervain o per la rizoartrosi avanzata, l’artroscopia del polso, la microchirurgia ricostruttiva e altri ancora.
La riabilitazione post-operatoria del polso è un processo importante che aiuta a recuperare la forza e la mobilità del polso dopo un intervento chirurgico e deve essere intrapresa con molta attenzione. Seguire gli step giusti di riabilitazione può aiutare infatti a velocizzare il processo di guarigione e a prevenire eventuali complicazioni. Ecco i passi principali da seguire per una riabilitazione post-operatoria del polso efficace.
La riabilitazione post-operatoria del polso
- Riposo e ghiaccio: dopo l’intervento chirurgico, è importante fare riposare il polso per evitare ulteriori danni. Inoltre, applicare ghiaccio sulla zona operata può aiutare a ridurre il gonfiore e il dolore: il ghiaccio (che sia in un’apposita borsa o un sacchetto di gel già pronto in freezer, molto pratico), deve essere tenuto sulla zona in sessioni della durata massima di 15 minuti, onde evitare ustioni da freddo sulla pelle.
- Fisioterapia: la fisioterapia è un’importante parte della riabilitazione post-operatoria del polso: il fisioterapista infatti può aiutare nel processo di recupero della forza e della mobilità del polso attraverso esercizi specifici e tecniche di manipolazione. I primi interventi dello specialista saranno orientati al controllo del gonfiore e del dolore, dopo qualche settimana potranno essere introdotti esercizi di mobilitazione attiva assistita per massimizzare la mobilità del polso.
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Terapia fisica: la terapia fisica è un’altra forma di trattamento che aiuta a recuperare la forza e la mobilità del polso. Può comprendere l’utilizzo di pesi leggeri, esercizi di stretching e massaggi. Anche in questo il consiglio primario è di affidarsi a professionisti ed evitare il fai da te, per non incorrere in spiacevoli e pericolose conseguenze, compromettendo l’esito dell’intervento.

- Terapia occupazionale: la terapia occupazionale aiuta a recuperare la capacità di compiere attività quotidiane, come scrivere o cucinare, con il polso operato. Il terapista occupazionale può fornire aiuti come splint o strumenti di sollevamento per aiutare nella riabilitazione. È una terapia da non sottovalutare perché, essendo costituita da movimenti finalizzati (prendere un oggetto, scrivere, etc.), può essere coronata da una sensazione di successo, di obiettivo raggiunto, senza la noia di movimenti standard ripetuti decine di volte, e può essere quindi di grande stimolo per chi la segue.
- Terapia del dolore: se il dolore persiste dopo l’intervento chirurgico, potrebbe essere necessario ricorrere a terapie per il controllo del dolore, rivolgendosi sempre al proprio medico di fiducia. È importante sottolineare come il controllo del dolore sia uno step per la riabilitazione post-operatoria del polso da non sottovalutare: meno dolore può significare un recupero più agevole e rapido, riportando così l’articolazione alle sue condizioni fisiologiche in maniera più efficace.
In conclusione, la riabilitazione post-operatoria del polso è un processo importante che richiede impegno e pazienza. I tipi di intervento a cui può essere sottoposto il polso, come abbiamo visto, sono diversi, e per ogni intervento andrà concordato un percorso post-operatorio specifico con il proprio medico e il proprio fisioterapista, per recuperare la forza e la mobilità del polso in modo efficace. Evitare sempre il fai da te, e seguire le istruzioni del terapeuta, per un percorso post-operatorio senza intoppi.
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